mercoledì 18 dicembre 2013

Capitolo 39 di Lover at Last di J.R.Ward



Lover at Last

39


Assail tornò a casa mezz'ora prima che sorgesse l'alba. 

Parcheggiando la Range Rover in garage, dovette aspettare fino a che la porta si chiudesse prima di uscire.

Si era sempre considerato un intellettuale - e non nel modo in cui intendeva la glymera, dove uno se ne stava seduto tronfio autoproclamandosi e pontificando su letteratura, filosofia o questioni spirituali. Era più come se ci fosse davvero poco in vita a cui non potesse applicare il suo raziocinio e comprenderne la totalità.

Cosa diavolo era andata a fare quella donna a casa di Benloise?

Di sicuro era una professionista, che aveva sia l'attrezzatura adeguata che la competenza, e aveva pratica nelle strategie d'infiltrazione. Sospettava anche che avesse la planimetria della casa o che fosse stata lì in precedenza. Era così efficiente. Così decisa. E lui era qualificato per giudicare: l'aveva seguita per tutto il tempo che era stata dentro, passando come un fantasma tra le finestre che aveva aperto, restando nell'ombra.

Seguendo le sue tracce da dietro.

Ma questo non riusciva a capirlo: che razza di ladro irrompeva in una casa protetta, trovava una cassaforte, l'apriva con la fiamma ossidrica, e scopriva un mucchio di ricchezze pronte da arraffare... e non rubava nulla? Perché aveva visto benissimo a cosa aveva avuto accesso; non appena lei aveva lasciato lo studio, era tornato indietro, aveva aperto il passaggio segreto seguendo ciò che lei aveva fatto prima, e aveva usato la propria torcia a stilo per guardare nella cassaforte.

Solo per capire cosa, semmai, si era lasciata alle spalle.
Quando era tornato nella casa vera e propria, evitando ogni pozza di luce, l'aveva vista fermarsi per un istante all'ingresso principale, con le mani sui fianchi, ruotare la testa lentamente, come se stesse considerando le varie possibilità.

E poi era avvicinata a quello che doveva essere un Degas... e aveva ruotato la statua solo di pochi centimetri o giù di lì verso sinistra.

Non aveva alcun senso.

Ora, era possibile che nella cassaforte stesse cercando qualcosa di preciso che di fatto non c'era. Un anello, un gingillo, una collana. Un chip per computer, una scheda di memoria, un documento tipo testamento e ultime volontà o una polizza d'assicurazione. Ma il ritardo nell'ingresso non era stato un tratto della sua precedente alacrità... e poi aveva spostato la statua?

La sola spiegazione era che doveva essere una deliberata violazione alla proprietà di Benloise.

Quando si sfogava la vendetta contro oggetti inanimati, il problema era che diventava difficile trovare un significato nelle sue azioni. Butta a terra la statua, allora. Prendi quella dannata cosa. Imbrattala di oscenità scritte con la vernice spray. Colpiscila con un piede di porco in modo da rovinarla. Ma una minuscola rotazione a malapena visibile?
L'unica conclusione a cui era arrivato è che era una specie di messaggio. E non gli piaceva per niente.

Dava a intendere che conoscesse Benloise personalmente.
Assail aprì lo sportello dal lato del conducente -

"Oh, Dio," sibilò, indietreggiando.

"Ci stavamo domandando quanto avessi intenzione di startene là dentro."

Mentre la voce secca scemava, Assail scese dall'auto e fece scorrere lo sguardo nel garage che ospitava cinque automobili con disgusto.

La puzza era qualcosa tra la carcassa di un animale morto da tre giorni, maionese andata a male, e uno scadente profumo senza alcol.

"È quel che penso che sia?" chiese ai cugini, che stavano sulla soglia dell'ingresso.

Grazie alla Vergine Scriba, si fecero avanti e chiusero la porta che dava alla casa - o quel nauseabondo odore sarebbe permeato all'interno.

"Sono i tuoi spacciatori. O meglio, dei loro pezzi."

Che. Diavolo.

A grandi passi Assail andò nella direzione indicata da Ehric - l'angolo opposto, dove c'erano tre sacchi di plastica verde scuro ammucchiati a casaccio. Abbassandosi, slegò il nastro giallo di una di esse, l'aprì e...

Vide gli occhi senza vita di un maschio umano che riconobbe.

La testa immobile era stata recisa dalla spina dorsale a quasi dieci centimetri al di sotto della mascella, ed era sistemata in modo da poter guardare fuori a quella bara molliccia. I capelli scuri e la pelle rossastra erano imbrattati di sangue lucido e nero, e se l'odore era stato rivoltante in auto, da vicino gli faceva lacrimare gli occhi e la gola si stringeva in segno di protesta.

Non che gliene fregasse qualcosa.

Aprì le altre due buste e, usando i sacchetti della Hefty come protezione, ruotò le teste nella stessa posizione.
Poi si sedette e li fissò, guardò quelle bocche spalancate come se cercassero inutilmente aria.

"Ditemi cos'è successo," disse in tono cupo.

"Ci siamo presentati dove avevamo organizzato l'incontro."

"Pista da pattinaggio, al parco lungo il fiume, o sotto al ponte."

"Al ponte. Siamo arrivati -" Ehric fece segno al suo gemello, che se ne stava guardingo e in silenzio accanto a lui - "in orario con la merce. Dopo cinque minuti, si presentano quei tre."

"Come lesser."

"Avevano i soldi ed erano pronti a concludere la transazione."

Assail voltò la testa. "Non erano venuti ad attaccarvi?"

"No, ma non l'abbiamo capito fino a che non è stato troppo tardi." Ehric si strinse nelle spalle. "Erano assassini sbucati dal nulla. Non sapevamo quanti ce n'erano e non volevamo correre rischi. Questo fino a che abbiamo perquisito i corpi e trovato la somma esatta di denaro, allora abbiamo capito che erano venuti a trattare."

Lesser in commercio? Questa era nuova. "Avete pugnalato i corpi?"

"Abbiamo preso le teste e nascosto quel che era rimasto. I soldi erano nello zaino di quello a sinistra, e ovviamente, li abbiamo portati a casa."

"Cellulari?"

"Presi."

Assail fece per tirar fuori un sigaro, ma non voleva rovinarne il gusto. Chiuse di nuovo i sacchetti, si allontanò da quella carneficina. "Siete sicuri che non avevano intenzioni di aggredirvi?"

"Non erano equipaggiati per difendersi."

"Non essere ben armati non significa che fossero lì per uccidervi."

"Allora perché portare i soldi."

"Potevano fare affari da qualche altra parte."

"Come ho già detto, la somma era esatta, non un centesimo in più."

All'improvviso, Assail si mosse nella loro direzione per entrare in casa, e oh, il sollievo che ricevette dall'aria pulita! Coi pannelli che lentamente scendevano a coprire le vetrate, e l'avvento dell'alba scongiurato, andò al mobile bar, prese una doppia magnum di Bouchard Père et Fils, Montrachet, annata 2006 e la stappò.

"Volete unirvi a me?"

"Naturalmente."

Si sedette al tavolo rotondo della cucina con tre bicchieri e una bottiglia. Facendolo sgorgare su di loro, divise lo chardonnay coi suoi due soci.

Non offrì ai suoi cugini nessuno dei suoi Cubani. Valevano troppo.

Fortunatamente, le sigarette facevano il loro effetto e si sedettero tutti insieme a fumare e sorseggiare dai bordi affilati dei suoi bicchieri in cristallo Baccarat.

"Nessun attacco da parte di quegli assassini," mormorò, sollevando la testa ed esalando, una voluta di fumo azzurrognolo salì verso l'alto.

"E la somma esatta."

Dopo diverso tempo, gli occhi tornarono a livello. "È mai possibile che la Lessening Society stia cercando di entrare in affari con me?"

*    *    *

Xcor era seduto da solo a lume di candela.
Il magazzino era silenzioso, i suoi soldati non erano ancora rientrati, nessun uomo o Ombra gli camminava sulla testa. L'aria era gelida; lo stesso riguardo al pavimento sotto di lui. Era tutto buio, ad eccezione della piccola pozza di luce dorata da cui era lontano.

Alcuni pensieri nella sua testa lo avvisavano che si stava avvicinando pericolosamente l'alba. C'era anche qualcos'altro, qualcosa che avrebbe dovuto ricordare.

Ma non c'era verso di superare quell'annebbiamento.

Con gli occhi concentrati sull'unica fiamma davanti a lui, rivide la notte passo per passo.

Dire che aveva trovato il quartier generale della Confraternita era forse un'estensione della verità - ma non una completa bugia. Aveva seguito quella Mercedes che s'inoltrava nella campagna chilometro dopo chilometro, senza nessun piano concreto su ciò che poteva o doveva fare una volta fermatasi... quando dal nulla, il segnale del suo sangue nel corpo dell'Eletta non era scomparso, ma brutalmente dirottato - proprio come una palla che, lanciata contro un muro, cambiava violentemente la sua traiettoria.

Confuso, si era smaterializzato alla rinfusa avanti e indietro - quando all'improvviso, uno strano timore l'aveva invaso, come se la sua pelle fosse diventata un'antenna per il pericolo e lo stesse avvisando dell'imminente minaccia.

Tornando indietro, si era ritrovato alla base di una montagna, la cui sagoma, anche sotto il luminoso chiaro di luna, appariva offuscata, indistinta, confusa.

Doveva essere la loro base.

Probabilmente sulla cima, o sull'altro versante.

Non c'erano altre spiegazioni - dopotutto, la Confraternita viveva col re per proteggerlo... quindi, senza ombra di dubbio, avevano preso delle precauzioni che nessun altro avrebbe preso, e forse disponevano anche di apparecchiature tecnologiche al pari di protezioni mistiche altrettanto inaccessibili.

Agitato, aveva girato nei dintorni e attorno alla base della montagna più e più volte, percependo soltanto la rifrazione del segnale di lei e quella strana paura. la sua conclusione definitiva era che lei doveva essere da qualche parte in quella vasta immensa distesa di acri: l'avrebbe percepita se l'avesse superata, se fosse uscita dall'altra parte, e pareva ragionevole presumere che se fosse andata nel sacro tempio, su un altro piano esistenziale, o - il Fato ce ne scampi e liberi - se fosse morta, la risonanza che vibrava in lui sarebbe scomparsa.
La sua Eletta era ancora là, da qualche parte.

Tornando nel magazzino, al presente, dove si trovava in quel momento, Xcor si massaggiò i palmi delle mani l'uno con l'altro lentamente, il raspare dei calli risuonò nel silenzio. Alla sua sinistra, al limite dell'alone di luce della candela, era esposte le sue armi, una ad una, i pugnali, le pistole, e la sua amata falce sistemata con cura vicino a un mucchio scomposto di indumenti che si era tolto non appena aveva scelto quel punto preciso del pavimento.

Si concentrò sulla falce e attese che gli parlasse: lo faceva spesso, la sete di sangue dell'arma andava di pari passo con l'aggressività che scorreva nelle vene di Xcor, definiva i suoi pensieri e motivava le sue azioni.

Attese che gli dicesse di attaccare la Confraternita nella loro base. Dove tenevano le loro femmine. Dove dormivano i loro bambini.

Il silenzio era preoccupante.

Certo, il suo arrivo nel Nuovo Mondo era stato dettato dal desiderio di ottenere il potere, e la più grande e sfrontata espressione di ciò che lo guidava era detronizzare la reggenza - così, naturalmente, quella era la strada che aveva scelto. E stava andando avanti. Il tentato omicidio in autunno, che aveva senza dubbio messo una sentenza di morte sulla sua testa e quella dei suoi soldati, era stata una mossa tattica che aveva quasi messo fine alla guerra ancor prima che iniziasse. E i suoi continui sforzi con Elan e la glymera stavano sostenendo il suo programma e supportando a suo favore tra i membri dell'aristocrazia.

Ma quello che aveva imparato quella notte...

La fatalità, quasi un anno di lavoro, sacrificio, pianificazione e combattimento impallidiva in confronto a quel che aveva scoperto questa notte.

Se il suo presentimento era corretto - e come avrebbe potuto non esserlo? - tutto ciò che doveva fare era condurre i suoi soldati e dare il via a un assedio non appena fosse scesa la notte. La battaglia sarebbe stata epica, e la casa della Confraternita e della Prima Famiglia sarebbe stata permanentemente compromessa non importava l'esito.

Il conflitto sarebbe stato raccontato nei libri di storia - dopotutto, l'ultima volta che la proprietà reale era stata colpita era stato quando il padre di Wrath e la mahmen erano stati fatti a pezzi prima della sua transizione.

La storia si ripeteva.

E lui e i suoi soldati avevano un bel vantaggio che quegli assassini allora non avevano posseduto: ora la molti membri della Confraternita erano sposati. In effetti, credeva che lo fossero tutti - e quello avrebbe distolto l'attenzione di quei maschi e la lealtà come null'altro avrebbe potuto fare. Sebbene il loro ordine primario come guardia personale del re fosse proteggere Wrath, nel loro interno si sarebbero sentiti distruggere, e anche il più forte dei combattenti con le migliori armi si sarebbe indebolito se le sue priorità fossero state in due posti diversi.

Inoltre, se Xcor o uno dei suoi maschi avesse potuto mettere le mani anche solo su una di quelle shellan, la Confraternita sarebbe crollata - perché un'altra verità su loro era che il dolore dei loro Fratelli era la loro stessa agonia.

Avevano bisogno soltanto di una loro femmina, come ultima risorsa.

Lo sapeva nel profondo della sua anima.

Seduto al lume di candela, Xcor si sfregò le mani, l'una contro l'altra, avanti e indietro.

Una femmina.

Era tutto ciò di cui aveva bisogno.

E sarebbe stato in grado di reclamare non solo la propria compagna... ma anche il trono.


18 commenti:

  1. Strano nessun commento??? Ho letto solo io il capitolo? Ciao Chris adesso vado a leggere il tuo racconto e poi ti voto - ciao baci Adele

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    1. Ciao Adele sono Gio'.
      Lo ammetto il capitolo nn l'ho letto perché sono riuscita ad avere il libro in formato ePub e anzi come scritto nel post della scorsa settimana chi fosse interessata ad avere il libro mi dia il proprio indirizzo mail e io lo invio!
      Così Chris può riposarsi un po' in previsione di The King..
      Baci Gio'

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  2. Peccato x che a me leggere i capitoli con Chris mi piaceva! A proposito hai votato il suo racconto? Ciao a presto Adele

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    1. Anche a me piaceva, soprattutto commentare con voi consorelle!
      Si ho letto e commentato e tu?
      Gio'

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  3. Ciao consorelle io ho letto il capitolo ora e continuerò a farlo anche se prendo il libro per dare la giusta soddisfazione a Chri. a meno che non decida di riposare un pochino. Capitolo strano, di transizione in attesa che venga il piatto forte. Ci lascia con il sospetto che ci siano due traaditori che daranno il filo da torcere alla Confraternita, coinvolgendo una shellan poi............scherziamo? Dai forza non molliamo continuiamo a trovarci qui ogni mercoledi. Baci Silva

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  4. Ciao consorelle! Anch'io ho il libro virtuale, in effetti. Però ci terrei a continuare la comunicazione con voi. Il racconto di Chris è bellissimo. Votatelo! Di Christiana ho letto un pò di racconti e mi sono piaciuti tutti. Scrive benissimo, ma questo lo sapete, perchè avete letto qualcosa anche voi, oltre alle traduzioni. Se non ci sentiamo prima, vi faccio Tantissimi Auguroni di Buone Feste!!!
    Un bacione e un abbraccio a tutte!! Ross

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    1. Ehi Ross..anche a me piacerebbe continuare a comunicare con voi quindi come fare se ormai più o meno tutte abbiamo il libro?!
      Buone feste anche a te Gio'

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  5. Salve a tutte anch'io ho il libro ma lo sto leggendo piano piano x gustarlo come si deve! Credo che tutte ci ritroveremo qui a casa di Chris x che non ne possiamo fare a meno! Quindi carissime anch'io vi faccio tanti auguri di Natale ed il mercoledì 25 dic io sarò qui a vedere chi ci sarà x mandarvi ancora tanti cari auguri - ciao a tutte bacioni Adele

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  6. Ciao a tutte carissime consorelle....anche io grazie a Gio' (sei stata veramente un tesoro) sono in possesso del libro...ma...leggerlo e commentare i singoli capitoli con voi è diventata un'abitudine così piacevole che mi spiacerebbe tantissimo perderla...anzi non voglio proprio perderla...quindi anche io come Adele sarò qui ogni mercoledì giovedì venerdì...insomma ogni giorno della settimana x ritrovarvi...compreso mercoledì prossimo x gli auguri...e Chri grazie come ogni settimana sei fantastica...
    Baci Titti

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  7. Ragazze, che voi siate benedette! Siamo diventate una piccola famiglia, facciamo un piccolo clan, giusto per rifarmi ai miei personaggi, e son veramente contenta che, sebbene ora abbiate il gioiello tra le mani, vogliate ancora star qui a chiacchierare.
    Detto ciò volevo avvisarvi della mia mancanza per le vacanze, ma non preoccupatevi: sentitevi libere di discorrere tutti i giorni che vorrete. Non avrò collegamento internet, quindi non so se potrò elemosinare qualche istante di navigazione virtuale, ma non temete, vi sto preparando un bel regalo!
    Ah... Ross... i miei figlioli sono arrivati LoooooooL

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    1. Dove te ne vai di bello in vacanza?
      Un regalo per noi..sono molto curiosa!!
      Buona notte e auguri anche se in anticipo..baci Gio'

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    2. Grazie Chris! Si sono arrivati!!! =)) yeaaahh!! Adesso mi metterò di lena a leggerli!
      Ancora auguroni a te e a tutte le ragezze!
      R

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    3. Mmmm non ho proprio proprio valanghe di tempo, ma .. e dico ma.... ammesso che....e sottolineo ammesso... tu abbia intenzione di tradurre il prossimo libro....potrei darti una manina....la mia mail la dovresti ritrovare e .....bè pensaci, magari un capitolo a settimana esce anche a me alla fine :p

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  8. Insomma, ho visto che mancavo solo io quindi..... eccomi qui!
    Sono d'accordo con voi perchè anche io voglio ritrovarmi qui a parlare il mercoledì o il giovedì o un qualsiasi altro giorno. Come potrei fare senza le mie consorelle? Dovremmo fare anche noi una bella Confraternita!.
    Prima di tutto, tanti ringraziamenti a Christiana che ha fatto uno splendido lavoro che, molte volte, ho trovato meglio della traduzione della Mondolibri. Poi faccio a tutte voi tanti auguri affinchè trascorriate un sereno Natale e un anno scoppiettante!
    Baci e abbracci a tutte.
    Dany

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  9. Oh... brava Dany mi mancavi! Grazie degli auguri a tutte e li rinnoverò il 25 con la scusa del mercoledì tanto x stare insieme anche a natale!! sono curiosissima circa la sorpresa di Chris! non è' fantastica ??? Ciao consorelle e ora mi rituffo in lover at last ...... Una strafigata mega!! Un abbraccio a tutte - Adele

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  10. Consorelle buonasera!!
    Ormai ritrovarsi è diventato un rito a cui nn possiamo più sottrarci, ne abbiamo bisogno!!
    Adele a che punto sei arrivata del libro?
    Baci Gio'

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  11. Ciao Gio il libro l'ho iniziato dal principio e ora sono al CAP 41 - e' bellissimo e le scene tra i due ns eroi sono hot al punto giusto alla faccia di chi diceva che la ward non sapeva descrivere i rapporti M/M come si deve!!! A mio modesto parete " altroché " !!! - ciao bella x ora bacioni Adele

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    1. Ciao Adele invece io sono al capitolo 28 ma l'ho iniziato mercoledì e ieri sono stata fuori casa tutto il giorno x cui nn ho potuto leggere nemmeno mezza pagina spero di recuperare oggi!!!
      Baci Gio'

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