giovedì 29 novembre 2012

TITOLO:

Rise of the Fallen
All King's Men series

AUTORE:

Donya  Lynne




Mi sono trovata per caso su Amazon e mi sono imbattuta nella cover di questo bonazzo che m'ha ispirata, per cui l'ho preso e letto e ora recensione.
Oh, ho preso anche il seguito, Heart of the Warrior e la novella inerente a questo protagonista ossia Micah che leggerò in seguito. 

Per ora parliamo di questo Rise of the Fallen.

Dopo aver terminato la lettura ho capito quanto il titolo sia inerente alla storia di Micah, membro attivo dello squadrone di Tutti gli Uomini del Re, che, dopo aver perso la moglie svariati secoli prima ed essersi successivamente legato a un maschio, quando questi lo lascia, viene inghiottito dal baratro della disperazione dove solo il dolore e l'annientamento gli paiono l'unica via d'uscita. 

E qui compare Sam, l'eroina della storia ed è proprio il caso di dirlo, in quanto gli para il culo dall'Apostolo John che vuole farlo fuori su sua diretta richiesta.

A differenza delle altre protagoniste degli urban fantasy, Sam parte da subito con una marcia in più: volitiva, ex paramedico militare, sa usare una Beretta 9mm, e scusate se è poco, e poi ha il suo lato oscuro da cui fugge via. 

Fin qui può intendersi la quarta di copertina, quindi non mi ficco in spoiler non graditi, ma vale il solito, chiedete e vi sarà dato, ossia per la trama dettagliata e succulenta commentate e mi presterò nuovamente :3

Sarà che ce n'è tanti al momento, ma mi pare che la Lynne stia cavalcando l'onda inserendo in un urban fantasy con vampiri, sesso Dom e non, più non per la verità, e rapporti gay. ALT! 

Assolutamente nulla contro i gay, alcuni dei miei migliori amici lo sono e chi mi conosce sa che proprio io non ci faccio alcun caso. Questo solo per sottolineare quanto, secondo me, l'autrice scriva quasi su commissione... ok, si vende questo, questo, e questo? Bene, ho gli elementi per buttar giù una storia che venderà.
Mia opinione come sempre e me ne prendo tutta la responsabilità. Detto ciò è il solito slang abituale, con caratterizzazioni più o meno centrate e vari scenari dove tutto è relativamente abbastanza, ma non mi ha dato più di tanto, una lettura veloce e senza slanci in cui potermi immedesimare o divertire, una pseudo copia di quello che c'è di bello in giro, ovviamente mi riferisco alla "zietta".

VOTO: 



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